Percorso tematico
Bottino e i protagonisti degli anni Sessanta e Settanta
Milano tra gli anni Sessanta e Settanta è in continuo fermento; qui risiedono le grandi industrie, gli studi nazionali di radio e televisione, i più grandi teatri italiani e le principali case discografiche. Tanti tra i protagonisti di questo milieu sono milanesi o vivono e lavorano in città attratti dalla vivacità produttiva e dalla commistione tra cultura colta e popolare. Franco Bottino ha dunque avuto l’opportunità di immortalare e collaborare con artisti importanti e ancora oggi presenti sulla scena del mondo della moda, del cinema, della televisione e soprattutto della musica
Milano tra gli anni Sessanta e Settanta è in continuo fermento; qui risiedono le grandi industrie, gli studi nazionali di radio e televisione, i più grandi teatri italiani e le principali case discografiche. Tanti tra i protagonisti di questo milieu sono milanesi o vivono e lavorano in città attratti dalla vivacità produttiva e dalla commistione tra cultura colta e popolare. Franco Bottino ha dunque avuto l’opportunità di immortalare e collaborare con artisti importanti e ancora oggi presenti sulla scena del mondo della moda, del cinema, della televisione e soprattutto della musica
Ritratti musicali
Il capoluogo lombardo è caratterizzato da un fitto scambio interdisciplinare, che si sviluppa nella canzone moderna, intrecciandosi e influenzandosi a vicenda con i linguaggi dell’arte, del cinema, del cabaret e della moda.
Alcuni grandi interpreti e cantautori della scena musicale italiana, ospitati spesso anche presso il celebre locale Derby Club, hanno posato all’inizio delle loro carriera per Franco Bottino, negli studi di via Santa Sofia e di via Commenda: Giorgio Gaber e Ombretta Colli novelli sposi, Wilma De Angelis in un’insolita versione animalier, un giovane Bruno Lauzi già autore e cantautore conosciuto, l’amatissima Orietta Berti al naturale e la spiritosa Caterina Caselli, con il suo “casco d’oro” firmato Vergottini ai tempi del suo più grande successo “Nessuno mi può giudicare”.
Tra i musicisti che chiedono a Bottino ritratti per le copertine dei loro dischi, ormai iconiche, troviamo, tra gli altri, Betty Curtis, una delle interpreti più rappresentative della musica leggera italiana e l’enigmatica Patty Pravo, che posa per il fotografo addirittura a mezzanotte dopo un intenso concerto al teatro del Gerolamo.
Il capoluogo lombardo è caratterizzato da un fitto scambio interdisciplinare, che si sviluppa nella canzone moderna, intrecciandosi e influenzandosi a vicenda con i linguaggi dell’arte, del cinema, del cabaret e della moda.
Alcuni grandi interpreti e cantautori della scena musicale italiana, ospitati spesso anche presso il celebre locale Derby Club, hanno posato all’inizio delle loro carriera per Franco Bottino, negli studi di via Santa Sofia e di via Commenda: Giorgio Gaber e Ombretta Colli novelli sposi, Wilma De Angelis in un’insolita versione animalier, un giovane Bruno Lauzi già autore e cantautore conosciuto, l’amatissima Orietta Berti al naturale e la spiritosa Caterina Caselli, con il suo “casco d’oro” firmato Vergottini ai tempi del suo più grande successo “Nessuno mi può giudicare”.
Tra i musicisti che chiedono a Bottino ritratti per le copertine dei loro dischi, ormai iconiche, troviamo, tra gli altri, Betty Curtis, una delle interpreti più rappresentative della musica leggera italiana e l’enigmatica Patty Pravo, che posa per il fotografo addirittura a mezzanotte dopo un intenso concerto al teatro del Gerolamo.
Oltre l'abito o meglio oltre all'abito
La collaborazione di Bottino con il mondo della moda italiana vede il fotografo instaurare duraturi rapporti con alcune figure significative del ventennio tra i Sessanta e gli Ottanta. Oltre alle collaborazioni a più riprese con alcune future top model come Isa Stoppi, i legami più significativi sono stretti soprattutto con le stiliste: Biki (Elvira Leonardi Bouyeure), una delle più note sarte italiane che fu artefice dell’iniziale “trasformazione” di Maria Callas; Krizia (Maria Mandelli), fotografata prima dell’epoca del suo famoso caschetto nero; la principessa Irene Galitzine, stilista russa ma italiana d’adozione ed Eva Sabbatini, innovatrice e sperimentatrice che fece provocatoriamente indossare minigonna e shorts di sua creazione alla prima della Scala nel 1966.
Bottino per queste signore della moda non realizza solo servizi fotografici per la promozione delle loro creazioni ma anche ritratti, le segue nelle loro sfilate, negli eventi pubblici e privati documentando fotograficamente l’ambiente. Uno spaccato estremamente interessante che testimonia anche un tipo di rapporto fra committente e fotografo ormai perso.
La collaborazione di Bottino con il mondo della moda italiana vede il fotografo instaurare duraturi rapporti con alcune figure significative del ventennio tra i Sessanta e gli Ottanta. Oltre alle collaborazioni a più riprese con alcune future top model come Isa Stoppi, i legami più significativi sono stretti soprattutto con le stiliste: Biki (Elvira Leonardi Bouyeure), una delle più note sarte italiane che fu artefice dell’iniziale “trasformazione” di Maria Callas; Krizia (Maria Mandelli), fotografata prima dell’epoca del suo famoso caschetto nero; la principessa Irene Galitzine, stilista russa ma italiana d’adozione ed Eva Sabbatini, innovatrice e sperimentatrice che fece provocatoriamente indossare minigonna e shorts di sua creazione alla prima della Scala nel 1966.
Bottino per queste signore della moda non realizza solo servizi fotografici per la promozione delle loro creazioni ma anche ritratti, le segue nelle loro sfilate, negli eventi pubblici e privati documentando fotograficamente l’ambiente. Uno spaccato estremamente interessante che testimonia anche un tipo di rapporto fra committente e fotografo ormai perso.
Testimonial di un'epoca
Già dagli anni Sessanta l’utilizzo di celebrità come testimonial, soprattutto femminili, era frequente nel mondo della pubblicità. Il personaggio noto attesta caratteristiche positive di un prodotto facendosi direttamente garante di qualità e della veridicità di quanto promesso nel messaggio pubblicitario. Questa strategia, oggi chiamata celebrity endorsement, consente di attirare l’attenzione del pubblico verso un brand e far immedesimare l’osservatore nello stile di vita del personaggio qualora acquistasse il prodotto reclamizzato.
Nell’archivio di Franco Bottino sono presenti servizi fotografici che esemplificano molto bene questa strategia. Si tratta per lo più di cantanti e attori ancora oggi ben presenti nella nostra memoria collettiva. La bellezza delle figure femminili è abbinata alla cosmesi e all’abbigliamento: dalla giovanissima Romina Power per la linea di cosmetici Vitamol alla sofisticata interprete Mia Martini che posa con prodotti Deborah, fino alle cantanti e attrici Rosanna Fratello e Milva per la pellicceria Annabella di Pavia.
Anche alcuni attori teatrali e cinematografici italiani calcano il set di Bottino: l’intramontabile Ernesto Calindri posa per un committente ancora non identificato, cosi come sconosciuto è il cliente che richiede come testimonial la sensuale Laura Antonelli. L’attrice Nicoletta Machiavelli, musa di Bottino, posa per lui in diverse occasioni, viene scelta invece da Lancôme come figura iconica per la sua campagna pubblicitaria del maquillage autunnale Clairs d’automne.
Già dagli anni Sessanta l’utilizzo di celebrità come testimonial, soprattutto femminili, era frequente nel mondo della pubblicità. Il personaggio noto attesta caratteristiche positive di un prodotto facendosi direttamente garante di qualità e della veridicità di quanto promesso nel messaggio pubblicitario. Questa strategia, oggi chiamata celebrity endorsement, consente di attirare l’attenzione del pubblico verso un brand e far immedesimare l’osservatore nello stile di vita del personaggio qualora acquistasse il prodotto reclamizzato.
Nell’archivio di Franco Bottino sono presenti servizi fotografici che esemplificano molto bene questa strategia. Si tratta per lo più di cantanti e attori ancora oggi ben presenti nella nostra memoria collettiva. La bellezza delle figure femminili è abbinata alla cosmesi e all’abbigliamento: dalla giovanissima Romina Power per la linea di cosmetici Vitamol alla sofisticata interprete Mia Martini che posa con prodotti Deborah, fino alle cantanti e attrici Rosanna Fratello e Milva per la pellicceria Annabella di Pavia.
Anche alcuni attori teatrali e cinematografici italiani calcano il set di Bottino: l’intramontabile Ernesto Calindri posa per un committente ancora non identificato, cosi come sconosciuto è il cliente che richiede come testimonial la sensuale Laura Antonelli. L’attrice Nicoletta Machiavelli, musa di Bottino, posa per lui in diverse occasioni, viene scelta invece da Lancôme come figura iconica per la sua campagna pubblicitaria del maquillage autunnale Clairs d’automne.
Questi sono alcuni dei volti che rappresentano un’epoca, personaggi ancora oggi presenti nella memoria collettiva degli italiani e non solo, che grazie all’archivio del fotografo Franco Bottino possiamo oggi riscoprire con un sguardo nuovo.
Questi sono alcuni dei volti che rappresentano un’epoca, personaggi ancora oggi presenti nella memoria collettiva degli italiani e non solo, che grazie all’archivio del fotografo Franco Bottino possiamo oggi riscoprire con un sguardo nuovo.