Percorso tematico
La moda italiana negli anni Sessanta
Anni Sessanta quando la moda si fa arte
Gli anni Sessanta sono stati magici, unici e irripetibili, per questo la moda ancora oggi tende a riprendere ispirazione da quel decennio. Nella moda, al cinema, in tv, nella musica e negli oggetti che utilizziamo tutti i giorni, va in scena il fascino discreto degli anni Sessanta. Un’epoca in cui la moda, fino a metà del decennio, veniva ancora percepita come alta moda, dove gli stilisti nella maggior parte delle volte venivano chiamati sarti – e non designer – e le modelle avevano ancora il nome di mannequin. Un’epoca, quella degli anni ’60, dove le donne esibivano con grazia la propria femminilità, e in cui le stelle del cinema dettavano legge in fatto di eleganza.
Gli anni Sessanta sono stati magici, unici e irripetibili, per questo la moda ancora oggi tende a riprendere ispirazione da quel decennio. Nella moda, al cinema, in tv, nella musica e negli oggetti che utilizziamo tutti i giorni, va in scena il fascino discreto degli anni Sessanta. Un’epoca in cui la moda, fino a metà del decennio, veniva ancora percepita come alta moda, dove gli stilisti nella maggior parte delle volte venivano chiamati sarti – e non designer – e le modelle avevano ancora il nome di mannequin. Un’epoca, quella degli anni ’60, dove le donne esibivano con grazia la propria femminilità, e in cui le stelle del cinema dettavano legge in fatto di eleganza.
Le foto di Franco Bottino
Le fotografie dell’archivio di Franco Bottino offrono uno spaccato del cambiamento che stava segnando lo stile generale. Dal punto di vista dell’estetica lineare, negli anni Sessanta va di moda soprattutto la linea trapezio, che venne presentata nel 1958 dal giovane Yves Saint Laurent, ancora responsabile artistico della casa Dior: vestiti a forma di sacco che ignoravano il punto vita o cappotti stretti in alto e svasati verso il basso, spesso lunghi fino al ginocchio. Di eleganza tradizionale o signorile non se ne poteva proprio parlare, ma questo appunto era lo scopo voluto. I nuovi vestiti e cappotti dovevano innanzitutto sembrare giovanili e poco convenzionali, divertenti e irrispettosi. L’età reale di chi li indossava non aveva alcuna importanza.
Le fotografie dell’archivio di Franco Bottino offrono uno spaccato del cambiamento che stava segnando lo stile generale. Dal punto di vista dell’estetica lineare, negli anni Sessanta va di moda soprattutto la linea trapezio, che venne presentata nel 1958 dal giovane Yves Saint Laurent, ancora responsabile artistico della casa Dior: vestiti a forma di sacco che ignoravano il punto vita o cappotti stretti in alto e svasati verso il basso, spesso lunghi fino al ginocchio. Di eleganza tradizionale o signorile non se ne poteva proprio parlare, ma questo appunto era lo scopo voluto. I nuovi vestiti e cappotti dovevano innanzitutto sembrare giovanili e poco convenzionali, divertenti e irrispettosi. L’età reale di chi li indossava non aveva alcuna importanza.
Le Fiere di moda
Nel Secondo dopoguerra la Fiera Campionaria di Milano tornata alla sua vocazione internazionale resta un luogo importante di passaggio per le presentazioni della moda italiana, soprattutto negli anni Sessanta e in particolare per il mondo delle piccole aziende di confezione italiana che producevano capi di abbigliamento a livello sartoriale ma che stavano cercando il salto verso una produzione industriale.
Nel Secondo dopoguerra la Fiera Campionaria di Milano tornata alla sua vocazione internazionale resta un luogo importante di passaggio per le presentazioni della moda italiana, soprattutto negli anni Sessanta e in particolare per il mondo delle piccole aziende di confezione italiana che producevano capi di abbigliamento a livello sartoriale ma che stavano cercando il salto verso una produzione industriale.
Fotografia e moda
Questo è il decennio in cui Franco Bottino si afferma come punto di riferimento della fotografia di moda a Milano. Nel suo studio passano centinaia di modelle, attrici, stilisti e le sue fotografie sono state pubblicate in tutte le riviste dell’epoca.
Questo è il decennio in cui Franco Bottino si afferma come punto di riferimento della fotografia di moda a Milano. Nel suo studio passano centinaia di modelle, attrici, stilisti e le sue fotografie sono state pubblicate in tutte le riviste dell’epoca.