Albini, Walter
PersonaMetadati
Descrizione
Date di esistenza
Luogo di nascita: Busto Arsizio (Varese)
Data di nascita: 03 marzo 1941
Luogo di morte: Milano
Data di morte: 31 maggio 1983
Biografia / Storia
Nato Gualtiero Angelo Albini, frequenta l'Istituto d'Arte, Disegno e Moda di Torino. A 17 anni, collabora a giornali e riviste, con schizzi dalle sfilate d'alta moda, prima da Roma, poi da Parigi. Qui incontra Coco Chanel, restando folgorato dal personaggio. Dopo un incontro con Mariuccia Mandelli, lavora tre anni per Krizia e, nell'ultima stagione a fianco di un Karl Lagerfeld agli esordi. Disegna successivamente per Billy Ballo, per Cadette, poi per Trell. Verso la fine degli anni '60, ormai affermato, disegna per le principali piccole industrie, motore della nascente moda italiana e per marchi internazionali come Cole of California.
Nel 1967 inizia la collaborazione con Montedoro che continuerà fino al 1971. È del 1970 la sua prima proposta della formula "unimax": uniformità di taglio e colore per uomo e donna. È anche l'anno della collezione Anagrafe, otto spose rosa in lungo, otto vedove in nero corto. È ormai lo stilista, termine coniato appositamente da Anna Piaggi per poterlo definire, più famoso e conteso, ma anche il più insofferente a ogni limitazione. Con cinque case di moda o meglio marchi d'industria, specializzate per tipologie di prodotto, coordinate secondo un progetto unitario in termine di stile, ottiene una linea completa che decide di presentare a Milano e non nell'allora capitale della moda, Firenze. È l'atto di nascita del pret-à-porter italiano.
Nella primavera-estate 1973, dopo aver rotto tutti i contratti con le varie case di moda, presenta a Londra una nuova linea per uomo e donna col suo nome. È la prima volta che viene adottata la formula di una prima linea di immagine forte ma di vendita ristretta, economicamente sostenuta da una seconda linea per la diffusione. Nello stesso anno apre lo showroom di via Pietro Cossa a Milano, dove verranno vendute tutte le sue collezioni, prende casa a Venezia, dove ambienta, al caffè Florian, una memorabile sfilata. Fautore e pioniere del look totale, lo mette in atto prima di tutto personalmente, identificando il suo stile di vita con lo stile creativo, arredando le case in tono con le sue collezioni di moda e disegnando nella stessa cifra tessuti, oggetti, mobili, vetri. Walter Albini ha dato un incisivo impulso al pre-à-porter italiano come espressione di design applicato alla moda in modo innovativo, ma con solidi riferimenti storici; ha inventato la nuova donna in giacca, pantaloni o chemisier; ha riproposto il revival come intelligente forma di ricerca e reinvenzione; ha usato criticamente la contestazione e l'ironia; ha affermato il look totale, con cura estrema dei particolari e degli accessori, per lui ancora più importanti dell'abito, e con un perfezionismo maniacale, pur tradotto in grande distacco e naturalezza.
L'archivio di Walter Albini è conservato da privati, la documentazione articolata in serie (Archivio Audio video; Archivi del prodotto; Archivio dei disegni; Archivio fotografico; Archivio Ufficio stampa; Archivio ufficio tecnico e stile) va dal 1965 al 1983.
Nel 1967 inizia la collaborazione con Montedoro che continuerà fino al 1971. È del 1970 la sua prima proposta della formula "unimax": uniformità di taglio e colore per uomo e donna. È anche l'anno della collezione Anagrafe, otto spose rosa in lungo, otto vedove in nero corto. È ormai lo stilista, termine coniato appositamente da Anna Piaggi per poterlo definire, più famoso e conteso, ma anche il più insofferente a ogni limitazione. Con cinque case di moda o meglio marchi d'industria, specializzate per tipologie di prodotto, coordinate secondo un progetto unitario in termine di stile, ottiene una linea completa che decide di presentare a Milano e non nell'allora capitale della moda, Firenze. È l'atto di nascita del pret-à-porter italiano.
Nella primavera-estate 1973, dopo aver rotto tutti i contratti con le varie case di moda, presenta a Londra una nuova linea per uomo e donna col suo nome. È la prima volta che viene adottata la formula di una prima linea di immagine forte ma di vendita ristretta, economicamente sostenuta da una seconda linea per la diffusione. Nello stesso anno apre lo showroom di via Pietro Cossa a Milano, dove verranno vendute tutte le sue collezioni, prende casa a Venezia, dove ambienta, al caffè Florian, una memorabile sfilata. Fautore e pioniere del look totale, lo mette in atto prima di tutto personalmente, identificando il suo stile di vita con lo stile creativo, arredando le case in tono con le sue collezioni di moda e disegnando nella stessa cifra tessuti, oggetti, mobili, vetri. Walter Albini ha dato un incisivo impulso al pre-à-porter italiano come espressione di design applicato alla moda in modo innovativo, ma con solidi riferimenti storici; ha inventato la nuova donna in giacca, pantaloni o chemisier; ha riproposto il revival come intelligente forma di ricerca e reinvenzione; ha usato criticamente la contestazione e l'ironia; ha affermato il look totale, con cura estrema dei particolari e degli accessori, per lui ancora più importanti dell'abito, e con un perfezionismo maniacale, pur tradotto in grande distacco e naturalezza.
L'archivio di Walter Albini è conservato da privati, la documentazione articolata in serie (Archivio Audio video; Archivi del prodotto; Archivio dei disegni; Archivio fotografico; Archivio Ufficio stampa; Archivio ufficio tecnico e stile) va dal 1965 al 1983.
Wikipedia
Attività e/o professione
Qualifica: Stilista
Nazionalità
italiana
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